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Come scegliere il corso da frequentare


L'importanza della quantità di pratica svolta in classe
"Tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare"
Sono fermamente convinta che un corso ove si fa poca pratica e tanta teoria non sia un corso valido. Non basta fare pratica "da soli": è indispensabile una figura che si accerti che il passaggio tra nozione acquisita e effettiva competenza avvenga.

L'importanza dell'attestato di fine corso
E' bene tenere a mente il fattore dell'attuale vuoto normativo in quanto si potrebbe incappare in scuole che promettano fantomatici diplomi di abilitazione o al contrario che usino questa motivazione per sostenere che un attestato di fine corso valga l'altro. In realtà nella mia esperienza, e su suggerimento delle associazioni di categoria che stanno attente a monitorare i progressi in fatto di normative, ho compreso che nonostante la situazione attuale, è comunque importante tenere in considerazione che genere di attestato viene rilasciato a fine corso, poichè un attestato che :
  • abbia la dicitura "Attestato di Competenza" (perchè scuola autorizzata da determinati enti a rilasciare attestati di tale tipo)
  • certifichi l'aderenza ad un programma formativo grossomodo standardizzato a quello che è indicato nella proposta di legge per il riconoscimento della figura di kinesiologo (determinato monte ore di cui tot di pratica e di tirocinio, determinati contenuti...)
  • magari che rispecchi a grandi linee quello adottato nei paesi in cui la Kinesiologia è già normata
  • che dimostri il fatto che il partecipante ha sostenuto un esame finale con tanto di votazione 
fornisce
  • maggiore probabilità che quando un domani la Kinesiologia verrà normata anche in Italia non ci sia da compiere chissà quali adeguamenti di competenze (e forse non siamo così lontani come si crede, vedasi qui le novità). E' vero che potrebbe verificarsi una sanatoria che salva tutti quelli che hanno già effettuato un percorso di studi e già lavorano, ma a quel punto, tolta la nebbia dell'attuale confusione, i clienti potrebbero cominciare ad orientarsi verso professionisti con formazione aderente alle norme attuali e non a quelli passati per il "rotto della cuffia".
  • la casistica dei processi legati ad accuse di abuso di professione medica (cosa che è possibile succeda proprio a causa della gran confusione che genera l'attuale vuoto normativo) insegna che già fin d'ora un certo tipo di attestato con le caratteristiche suddette tutela un pochino di più, perchè comprova che una determinata e quantificabile competenza, per fare quello che si fa, c'è! Esempio: un caso di confusione che genera guai agli operatori nelle discipline bio-naturali, quali la kinesiologia ed il craniosacrale, è il fatto di essere scambiati per massaggiatori (anche se non lo si è!) e in Italia bisogna disporre di un determinato attestato per poter massaggiare. Aver frequentato un corso che rilasci unitamente anche questa abilitazione, quantomeno regionale, costituisce una tutela non indifferente. Ma questo è solo un'esempio.
Il mio consiglio dunque, quando si intende intraprendere un percorso di studi nelle discipline bio-naturali, ivi compresa la kinesiologia, è quello di informarsi bene sui contenuti dei corsi e l'attestato finale, non fidandosi solo delle rassicurazioni verbali delle scuole bensì indagando anche tramite associazioni di categoria super partes e/o un commercialista competente (e ripeto competente).