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Tiroide e Glutine


Ecco una serie di studi scientifici che mostrano come i danni che frequentemente il glutine causa all'intestino si riversino spesso in danni alla tiroide, creando una correlazione "glutine - problemi tiroidei" che purtroppo ancora troppo raramente viene presa in considerazione nel trattamento dei soggetti ipotiroidei, i quali nella gran parte dei casi vengono liquidati con la prescrizione di ormoni sostitutivi e stop. Questo perchè chi si occupa di tiroide si focalizza meramente sul sistema endocrino (anzi, spesso nemmeno su tutto il sistema endocrino ma solo sulla tiroide, tralasciando il ruolo importante di conversione da T4 a T3 ad opera del fegato). Similmente chi si occupa di sistema digerente si occupa solo del sistema digerente, tralasciando il "piccolo" particolare che il corpo umano non è fatto a compartimenti stagni, un concetto invece caro alla medicina funzionale e, andando all'esterno della medicina classica, si può considerare concetto fondante anche delle discipline per il benessere, dette appunto "olistiche" in quanto vedono l'individuo nel suo insieme (vedi il video della mia conferenza "L'intestino è il nostro secondo cervello").

Il fatto che il glutine possa causare problemi di salute, posto in termini biochimici, deriva dal fatto che contiene un frammento nel quale gli aminoacidi prolina e glutenina sono talmente vicine tra di loroche non riescono ad essere deamidate dall’enzima specifico (Arentz-Hansen 2000, Vader 2002, Sollid 2002). Detto in altre parole: l’apparato digestivo non ha una capacità infinita di idrolizzare i legami ammidici quando sono adiacenti a residui di prolina.  

In caso di incapacità degli enzimi addetti a digerire la proteina del frumento, si crea una tempesta di detriti infiammatori che non è circoscritta solo a livello intestinale, ma innesca un fenomeno autoimmune a carico di vari apparati e organi, tiroide compresa.

I ricercatori hanno appurato un numero significativo di casi nei quali gli autoanticorpi organo-specifici (anche gli anticorpi anti-tiroidei caratterizzandi la sindrome di Hashimoto) scompaiono dopo circa  3 -6 mesi di una dieta priva di glutine. (ricerca pubblicata sulla rivista medica Digestive Diseases and Sciences)
 

Un'altro studio evidenzia come il glutine possa essere frequentemente causa di stress metabolico della tiroide: Konopka documenta che a livello biologico c’è un aumento della capacità di buffer c-AMP dei tessuti della tiroide dopo 7 mesi di adozione di un regime senza glutine. Cioè il consumo di glutine determinerebbe, in parole semplici, un’interferenza cronica a livello cellulare che pone sotto STRESS la tiroide.
Questa reattività tiroidea è conseguenza dei problemi che il glutine causa all'intestino: il glutine infatti causa un aumento di permeabilità della mucosa intestinale e questo aumento di permeabilità sta alla base di problematiche immunitarie, metaboliche..etc. ("Acquired pseudohypoparathyroidism/(PHP) in adult coeliac disease (MCA)")


La ghiandola tiroidea, afferma Freeman, a causa dello sviluppo embrionale che condivide con il tratto gastrointestinale, è soggetta a noduli e linfomi proprio come avviene in caso di intolleranza al glutine a livello intestinale. ("Expression of growth factors and growth factor receptors in normal and tumorous human thyroid tissues." van der Laan BF1, Freeman JL, Asa SL.)

Il numero di casi di intolleranza al glutine (e non solo di Celiachia) si stanno vertiginosamente alzando in questi anni (così come anche l'intolleranza al latte vaccino, ma questa è un'altra storia). Perchè? 

Non ci sono risposte certe, tuttavia un'ipotesi è che possa dipendere dal tipo di farinacei che assumiamo ai nostri giorni e quanti ne assumiamo.
Il tipo di grano odierno non è lo stesso usato sino agli anni 60: incroci, ibridazioni, importazioni da altri paesi, la raffinazione, potrebbero essere alla base di questa reazione al glutine così diffusa ma anche subdola, poichè non sempre facilmente diagnosticabile. Se la celiachia, una volta che si sia giunti ad ipotizzare che possa sussistere in base ai sintomi presenti (e già questo non è sempre immediato), è riscontrabile mediante appositi esami, così non è per la intolleranza al glutine, che non risulta da esami clinici e si può ipotizzare solo sperimentando come ci si sente eliminando drasticamente il glutine per almeno due mesi.

Quando dunque si hanno problemi tiroidei, varrebbe la pena di chiedersi: come sta il mio intestino? Quali sono i cibi che esso mal tollera? Ad esempio come cambia la situazione se non assumo glutine per qualche tempo? (fortunatamente esistono carboidrati privi di glutine: riso, orzo antico, grano saraceno, miglio, amaranto e quinoa e poi ci sono ancora coltivatori che producono grani antichi, molto più digeribili, come spiego in questo mio video).

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Non dimentichiamo inoltre che dal punto di vista psicosomatico, i problemi della tiroide vengono considerati come una conseguenza del "non esprimersi", e questo è un aspetto sul quale mi trovo a lavorare molto spesso e con efficacia. C'è un video in cui spiego come le mie sedute possono aiutare a favorire un cambiamento interiore, clicca qui per vederlo.

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Altri miei articoli sulla tiroide:

 Altri articoli esterni:

  • Per approfondimenti, consiglio di visitare il sito del Dr. Raul Vergini,  un medico italiano che conosce la correlazione tra tiroide e glutine, prescrive la tiroide secca ed ha scritto dei libri sull'argomento tiroide.




NOTE: Quanto esposto nel presente articolo non vuole costituire diagnosi ne indicazione medica. I servizi forniti da Studio Artemide rientrano esclusivamente nel campo delle Discipline Bio-Naturali per il benessere, esulanti dall'ambito sanitario e non costituenti pertanto ne cura ne diagnosi medica. In caso di patologie e' sempre opportuno rivolgersi al medico e considerare i metodi bionaturali come supplemento complementare e non come alternativa.