Il vuoto normativo
Mentre
in Nuova Zelanda, Australia e Ungheria e in Svizzera la Kinesiologia
risulta già normata e le casse malati rimborsano agli utenti il costo
dei trattamenti di Kinesiologia alla stregua dei trattamenti medici, attualmente in Italia non è così. Vi è di fatto un vuoto normativo e ad oggi non esiste un titolo di studio che abiliti alla professione.
In pratica chiunque può aprire partita IVA e dichiararsi kinesiologo o
in generale operatore in discipline bio-naturali senza essere obbligato
ad aver percorso un certo iter formativo, ma al contempo anche
l'operatore più professionale e qualificato rischia di essere accusato
di abuso di professione medica se non ha ben chiaro qual'è la linea di
demarcazione tra benessere e medicina (ed è facile confondersi visto che
non c'è normativa!).
Si veda ad esempio quanto ho riportato della recente Sentenza della Corte di Cassazione.
Si veda ad esempio quanto ho riportato della recente Sentenza della Corte di Cassazione.
Come può dunque tutelarsi un operatore e come può un cliente scegliere a chi rivolgersi?
Questa è una delle principali tematiche di questo Blog.
Per tentare di rispondere a questi quesiti ho postato quanto segue: